Cliente: Hacca /// Anno: 2007 —>

Art director, graphic & logo designer, illustratore: Maurizio Ceccato | IFIX

Direzione artistica, design di tutte le copertine e del logo della casa editrice.
La “testata” usata per caratterizzare la grafica è stata disegnata pensando al liberty e al «The Yellow Book» di Aubrey Beardsley e alle cover degli album della Deutsche Grammophon. Il font utilizzato è un Simoncini Garamond tutto basso, corsivo per il titolo.

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Art director, graphic & logo designer, illustratore: Maurizio Ceccato | IFIX

La caratteristica di tutto il design è fondato su un’iconografia che comprenda il disegno come elemento portante. La carta Fedrigoni, leggermente tamburata e non plastificata rende omogeneo il progetto.

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Art director, graphic & logo designer, illustratore: Maurizio Ceccato | IFIX

Nel caso di queste antologie abbiamo disegnato elementi iconografici che potessero contenere i nomi degli autori come le usuali indicazioni di un libro scientifico. Il fregio con il titolo e i curatori è posizionato al centro della cover.

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Art director, graphic & logo designer, illustratore: Maurizio Ceccato | IFIX

Per Vasile Ernu il gioco è stato quello di adottare i riferimenti all’Occidente con noti prodotti di consumo sulla base del facile contrasto con il modello sovietico.

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Art director, graphic & logo designer, illustratore: Maurizio Ceccato | IFIX

Il bianco come sfondo è uno degli elementi che rendono coeso il progetto grafico di copertina.

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La cover di Cristiana Alicata ha avuto una gestazione lunga prima di trovare in un elemento fiabesco, facilmente riconducibile a un immaginario visivo codificabile, la propria identita?. Avevamo pensato a una Biancaneve che fosse più bianca del bianco. Una nuova vergine. Sul primo bozzetto Biancaneve aveva il volto coperto da un passamontagna. Il volto mancante è bucato, ottenuto con una fustella. I pallini rossi che cadono dal vestito sono un diversivo.

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Art director, graphic & logo designer, illustratore: Maurizio Ceccato | IFIX

Non capisco un’acca (Hacca, 2011) è un omaggio alla lettera muta e alla casa editrice realizzato da Maurizio Ceccato. La lettera H non emette suoni, in lingua italiana: si usa dire che sia muta. Tuttavia, se non esistesse, non solo molte parole non avrebbero lo stesso suono ma neanche il medesimo significato. Ne sapeva qualcosa Ludovico Ariosto, in una sua avvertenza all’accorto lettore: «Chi leva la H all’huomo non si conosce huomo, e chi la leva all’honore, non è degno di honore».